Ci sono un paio di cose tra me e Danilo: la musica e Robert Walser.
Piacere doppio nell’affrontare la sua commissione, per i suoni che ha creato e che descrivono una genere che ci appartiene e uno straordinario scrittore che è stato fondamentale per entrambi, anche per l’ultima immagine che lo ritrae, la sua passeggiata finale.
Partire da quella fotografia, estrapolare i passi fatali e farli diventare grafica, dare tanto spazio al bianco, lo scenario innevato, il quadro naturale di un addio.
Tutto leggero e sottile, come quella figura esile distesa e ancora potente nello spirito.
Infine, grazie al coraggio di Vasco Viviani e alla sua e0e0e0e0 Records, il supporto: la musicassetta. Un vero salto nel tempo per i grafici appassionati di musica, perché una volta le copertina le rifacevamo noi. Si registrava su nastro i 33 giri per ascoltarli in automobile, partendo dagli originali e dandone libera interpretazione, era anche un modo per celebrare gli artisti amati, creando delle versioni alternative delle copertine.
Sono certo che a Robert Walser sarebbe piaciuta la musica di Danilo. Lo vedo mentre l’ascolta con le cuffie, camminando per boschi.